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Toccare il fondo: come prendere la spinta per risalire

Archiviato in: Benessere

Toccare il fondo: una situazione difficile da valutare e da migliorare.

Tunnel nella mano

Il successo è quanto più in alto si rimbalza quando si è toccato il fondo. [George Smith Patton]

Toccare il fondo fa schifo.

Inutile raccontarci le frottole che se tocchiamo il fondo dobbiamo osservare le cose con una prospettiva diversa e vedremo tutto cambiare.

Se abbiamo toccato il fondo, pensare di essere in un’altra situazione non ci porterà immediatamente in cima al mondo, inutile crearci illusioni.

La soluzione più efficace invece è prendere piena coscienza della propria situazione e provare a risalire un passo alla volta.

In questo articolo vediamo cosa significa toccare il fondo e come risalire davvero senza farsi tanti castelli in aria.

Pronto? Iniziamo.

Toccare il fondo è diverso per ognuno di noi

Toccare il fondo

Toccare il fondo è un’esperienza diversa per ogni persona, le sensazioni che si provano dipendono dalla situazione in cui ci troviamo e dall’esperienza che abbiamo accumulato in passato.

Magari ti è capitato di aver perso il lavoro, di aver concluso brutalmente una relazione o di aver affrontato un evento particolarmente traumatico.

Perdere il lavoro ad esempio significa sentirsi incapaci di badare a se stessi e alle persone care, con conseguente sensazione di impotenza generale e abbassamento dell’autostima.

Quando tocchiamo il fondo in qualche modo lo percepiamo, lo sentiamo dentro di noi.

Proviamo delle sensazioni sgradevoli, ci sentiamo improvvisamente soli (anche se siamo circondati da ottime persone), nutriamo una scarsa fiducia nelle nostre possibilità e ci sembra di essere perduti.

In questo contesto abbiamo anche la sensazione che nessuno sia veramente in grado di aiutarci e di capirci veramente.

Qualunque sia la tua situazione vediamo come prendere lo slancio per risalire.

Come risalire dopo aver toccato il fondo in 3 step

Scalare una parete

#1 La luce dimenticata

Quando abbiamo toccato il fondo perdiamo completamente di vista il fatto che in passato avevamo la luce e che anche adesso potremmo averla.

Nei momenti peggiori non riusciamo più nemmeno a considerare che le cose possano andare meglio.

Ci concentriamo esclusivamente sui fatti che ci fanno male e che alimentano inconsciamente la sensazione di malessere.

Per risalire dopo aver toccato il fondo è necessario prima di tutto accettare il fatto che se le cose sono andate male, non dovranno necessariamente andare male anche in futuro.

Anzi, se risaliremo, saremo più forti di prima.

Il dolore difficilmente ci lascia così come ci ha trovati.

Dobbiamo evitare di abituarci troppo alla sofferenza o finiremo per considerarla come una dolorosa e disarmante normalità.

#2 Toccare il fondo ci lascia solo due opzioni

Quando abbiamo toccato il fondo le opzioni sono solo due.

O rimaniamo in uno stato di autocommiserazione, di sofferenza e sguazziamo nella nostra tragedia, oppure prendiamo lo slancio per risalire.

Continuare a rimanere spettatori della nostra tragedia è una grande tentazione, perché potremmo continuare a essere coccolati dagli altri, a rimanere nella nostra zona di comfort e smettere di esporci al mondo esterno.

Rimanere fermi nella sofferenza, per quanto spiacevole, ci dona una certa sicurezza.

Finiremo infatti per conoscere in profondità il dolore e lasciarlo andare può essere ancora più traumatico.

Ma se hai preso consapevolezza che abbiamo visto nel primo punto, puoi permetterti di sognare un futuro migliore, che richiede impegno, ma che alla fine porterà grandi soddisfazioni.

#3 Comincia la risalita

Come abbiamo visto, rimanere nel baratro è una grande tentazione che è difficile abbandonare.

Ci si trova in una situazione simile a quando si cerca di fare le trazioni alla sbarra.

Noi ci aggrappiamo alla sbarra e cerchiamo con tutte le nostre forze di alzare il peso del nostro stesso corpo, lottando contro la gravità che ci spinge verso il basso.

Ma ogni volta che riusciamo ad alzare il nostro peso diventiamo più forti e la gravità, che sembrava solo una forza negativa, ci permette di migliorare costantemente.

La gravità, gli ostacoli e le difficoltà ci rendono più forti se impariamo come rivalutarle a posteriori.

Quando vogliamo risalire dopo aver toccato il fondo ci troviamo in una situazione analoga.

Iniziamo svantaggiati con tutti i fattori avversi, ma man mano che risaliamo un passo alla volta diventiamo più forti e ci rendiamo conto che sono stati gli ostacoli stessi a irrobustirci.

Per questa ragione il modo migliore per iniziare questo processo di risalita è usare la filosofia del kaizen.

Piccoli passi quotidiani allineati verso una meta.

Se hai chiuso una relazione e sei imbottigliato in casa o in una stanza, fai un piccolo passettino uscendo per una passeggiata all’aria aperta.

Se invece hai perso il lavoro, scrivi un nuovo curriculum.

Non importa quanto siano piccoli i passi, l’importante è procedere lentamente, poco alla volta ma con inesorabile costanza.

I (pochi) vantaggi di toccare il fondo

Donna felice in spiaggia

Come ho detto toccare il fondo non è piacevole ma ci possono davvero essere degli aspetti positivi.

  • Non c’è quasi più niente da perdere, sei quindi più libero
  • Si possiede una consapevolezza maggiore grazie alla nuova visione del mondo
  • Toccare il fondo e risalire può essere una motivazione aggiuntiva per migliorare tutta la propria vita
  • Abbiamo la possibilità di essere persone migliori di com’eravamo
  • Si è un po’ più temprati di prima grazie al dolore
  • Gli obiettivi possono puntare solamente verso l’alto

Toccare il fondo potrebbe abbracciare un’ora della tua vita, un giorno o perfino un periodo di tempo più lungo.

L’importante è non piangersi addosso più del tempo necessario per assorbire il disagio.

Una volta fatto il punto della situazione è bene risalire un passo alla volta, centimetro dopo centimetro per dare una direzione alla tua vita.

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