
Sii te stesso, tutti gli altri sono già stati presi.
Oscar Wilde
L’idea di questo articolo è nata osservando alcune persone che conosco: una in particolare.
Cercherò di non fare nomi, ma userò abbastanza dettagli da far capire bene il fenomeno a cui ho assistito più volte.
Ti è mai capitato che ti piacesse talmente tanto un personaggio dei cartoni animati, di un film o di una serie, da voler essere lui?
In passato a me si, molti personaggi sono studiati davvero bene, anche con l’ausilio di psicologi e specialisti della comunicazione.
Alcune volte quando questo personaggio che ci piace rappresenta in modo abbastanza accurato quello che noi crediamo di desiderare in quel momento, scatta un meccanismo nella nostra testa.
Ci piace vincere facile

Nella nostra testa è come se avvenisse un ragionamento tanto semplice quanto nascosto.
Invece di pianificare tutte le azioni necessarie per raggiungere la versione migliore di noi stessi, ad esempio andando in palestra e mangiando meglio, cominciamo a scimmiottare un personaggio.
Cosa significa?
Vuol dire che sia consciamente sia inconsciamente ci caliamo nel ruolo di un personaggio recitando una parte e modificando il nostro comportamento.
Per tornare alla persona che citavo all’inizio dell’articolo, stiamo parlando di un personaggio della serie televisiva Vikings, in particolare di Bjorn detto “la corazza” (che tra parentesi è un personaggio storicamente esistito).

Questa persona ha cominciato a scimmiottare Bjorn partendo dalle cose più semplici e apparentemente innocenti.
Il primo passo è stato quello di cambiare il suo nome profilo su tutti i social inserendo Bjorn tra il nome e il cognome.
In seguito è avvenuto un sostanziale cambiamento nel modo di vestirsi, di muoversi e naturalmente una modifica radicale al taglio di capelli.
Ma quello che più di tutto mi ha colpito non sono state queste cose superficiali ma il cambiamento apparente del carattere: scrivo apparente perché era evidente l’emergere del suo reale carattere in molte situazioni.
Da persona socievole, spiritosa e spesso dedita alle battute si è trasformato in un individuo più taciturno e con comportamenti imitativi al personaggio della serie.
Inoltre ogni volta che qualcuno faceva un apprezzamento su questa apparentemente sovrapposizione con il personaggio, si mostrava molto soddisfatto e compiaciuto.
Ma perché lo facciamo?
Spesso le cause di questo fenomeno sono da attribuirsi a una scarsa autostima e soprattutto a una sensazione di insoddisfazione della propria vita.
Quando siamo insoddisfatti cerchiamo la via più semplice, ovvero quella del cambiamento superficiale dato dall’imitazione di un’altra persona, come ho scritto anche nell’articolo dove ho spiegato perché spiderman non c’entra con la crescita personale.
Spesso questo scimmiottare un personaggio avviene anche come mezzo di fuga.
Una fuga da una vita che non ci piace o come evasione verso qualcosa che riteniamo più interessante della nostra stessa esistenza.
Non è raro infatti scimmiottare personaggi completamente inesistenti e surreali come i protagonisti dei cartoni animati.
Come disinnescare il meccanismo

Ovviamente se abbiamo già consapevolezza di questo meccanismo dentro di noi, siamo già a buon punto.
In secondo luogo dobbiamo capire perché desideriamo imitare la vita di qualcun altro e perché vorremmo essere lui invece di essere noi stessi.
Un meccanismo da tenere in considerazione in questo caso è quello dell’accettazione.
Lo so che imitare un personaggio può farci sentire meglio e può darci quella sensazione di superiorità e di fiducia in noi stessi, ma sul lungo periodo è dannoso.
Senza considerare il fatto che in questo modo non riusciremo mai a sviluppare la nostra personalità.
Quindi per quanto difficile possa essere per noi, dobbiamo guardarci allo specchio e accettare quello che siamo.
Che ci piaccia oppure no, siamo quello che vediamo nel riflesso dello specchio ogni mattina, fingere di essere un’altra persona è un rimedio dannoso e aberrante.
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