Zona di comfort: di cosa si tratta, come uscirne e cosa devi sapere per dare veramente inizio alla tua vita.

Le esperienze che contano sono spesso quelle che non avremmo mai voluto fare, non quelle che decidiamo noi di fare.
Alberto Moravia
Da anni si sente parlare di questa zona di comfort (comfort zone) ma di cosa si tratta?
La zona di comfort non è un concetto nuovo, ma risulta sempre efficace comprendere di cosa si tratta per riuscire a dare una svolta alla propria vita.
In questo articolo capirai cos’è esattamente la zona di comfort, perché è così importante uscirne di tanto in tanto e come fare ad abbandonarla con una ragionevole dose di sicurezza.
Anche se hai già sentito parlare della zona di comfort continua a leggere, potresti scoprire qualche lifehack interessante.
Cos’è la zona di comfort

La zona di comfort è la propria area psicologica in cui tutto è familiare, quella sfera dove non hai difficoltà a muoverti liberamente e nella quale ti senti sempre a tuo agio, libero da stress e da ansia.
Se provi a pensarci, sperimenti ogni giorno la zona comfort: quando scegli un locale familiare piuttosto che uno nuovo, oppure quando parli con i soliti noti invece di fare nuove conoscenze.
Questo tipo di atteggiamento si manifesta per protezione: se ti senti insicuro il tuo cervello cercherà di metterti al riparo da eventuali pericoli esterni.
Insomma, generalmente starsene nella propria zona di comfort è piacevole quanto poltrire sotto le coperte.
Sia chiaro, non c’è niente di male in tutto ciò, ma seguendo sistematicamente questo atteggiamento ti ritroverai sempre a muoverti nel tuo piccolo fazzoletto di emozioni senza mai provare qualcosa di veramente nuovo.
Immagina di vivere in svizzera ma di passare tutti i giorni nel quartiere italiano perché reputi di non sapere abbastanza bene l’inglese.
Con questo tipo di comportamento non solo non migliorerai mai il tuo inglese, ma rimarrai sempre confinato negli stessi posti senza riuscire a fare nuove esperienze o a visitare nuove città.
Infatti è nel momento del disagio che avviene la crescita, conviene quindi imparare a convivere almeno parzialmente con esso.
Perché dovremmo scomodarci fuori dalla zona di comfort?

Arrivato a questo punto avrai già capito che se non esci dai tuoi paletti mentali, non crescerai mai e la tua zona di comfort diventerà la tua prigione.
Se hai difficoltà ad immaginarti mentre fai qualcosa di scomodo, prova a pensare a tutte le cose belle che hai ottenuto dalla vita, sia quelle piccole sia quelle grandi e ti renderai conto che i migliori risultati li hai ottenuti uscendo dalla zona comfort.
Proprio così, tutte le volte che hai ottenuto un beneficio sei uscito dalla tua zona di comfort magari senza rendertene conto.
Forse quando ti sei finalmente iscritto in palestra, oppure quando hai chiesto il numero di quella persona, prova a pensarci con attenzione.

L’esperienza la si acquisisce uscendo dalla zona di comfort, mettendosi un po’ per volta in situazioni in cui non ti senti completamente a tuo agio, ma se non inizi a uscire da questo recinto, non migliorerai mai la tua area di vivibilità.
Le sfide sono divertenti, uscire dalla zona di comfort non deve essere solo un disagio, ma anche un piccolo divertimento, osare è mezzo vivere come dice il proverbio.
Adesso che ti sei reso conto di questa verità, comincia a riflettere su quei momenti in cui hai fatto questi piccoli passi, e pensaci in modo positivo.
Il successo personale che stai cercando, non si trova nella zona di comfort, altrimenti lo avresti già raggiunto senza difficoltà: esso si trova fuori e per prenderlo devi entrare nella tua zona di apprendimento.
Il successo potrebbe trovarsi sia nella zona di apprendimento sia nella zona di panico, in verità poco importa.
Ampliando il tuo giardino di comodità andrai ad assottigliare anche la zona di panico che via via si trasformerà in zona di apprendimento.
Immagino che adesso tu abbia capito di aver sperimentato moltissime volte la zona di comfort e che uscirne in modo controllato è fondamentale per conquistare il proprio successo.
Segnali che indicano che siamo bloccati nella comfort zone
Vediamo adesso quali potrebbero essere i campanelli d’allarme che ci indicano che siamo bloccati da troppo tempo nella zona di comfort.
- Non cresciamo più da tempo, sia professionalmente sia personalmente
- Le nostre relazioni non evolvono e non maturano
- Non sentiamo più quella piacevole scarica di energia che ci attraversa quando vogliamo dedicarci a un nuovo progetto
- Non stiamo imparando niente di nuovo da molto tempo
- Seguiamo le stesse routine e le stesse abitudini da sempre e i giorni volano senza che ce ne rendiamo conto
- Vediamo il rischio di sbagliare come qualcosa da evitare a tutti i costi
- Non ci sentiamo molto diversi rispetto a dieci o più anni fa
Questo possono essere solo alcuni segnali, ma se ti riconosci in essi, probabilmente sei bloccato nella tua zona di comfort.
Vediamo quindi come uscire da questi paletti limitanti.
Come uscire dalla zona di comfort

Uscire dalla propria sfera di controllo non è facile, ma per farlo efficacemente bisogna fare dei piccoli passi, un po’ come ci insegna la scienza del kaizen.
L’idea quindi è quella di spingersi nella zona di apprendimento, evitando la zona di panico.
Per farlo puoi aiutarti con questi 4 trucchi.
#1 Un pizzico di follia
Senza buttarsi a capofitto in pazzie vere e proprie, prova a prendere la vita come ti capita, fregatene di cosa pensano gli altri, tanto è probabile che verrai criticato in ogni caso.
Se non metti il naso fuori dalla tua zona di comfort perché temi il giudizio altrui, stai sprecando tempo: verrai sempre criticato da qualcuno.
Vivi la tua esistenza cogliendo anche le occasioni più particolari, mal che vada avrai fatto esperienza, l’importante è non restare confinato nella tua solita routine di eventi controllati e prevedibili.
#2 Agisci in compagnia
Uscire dalla zona di comfort spesso può essere difficile, per semplificare un po’ il compito all’inizio puoi farti aiutare da una persona vicina.
Se hai difficoltà in certe situazioni o a muoverti a tuo agio in alcuni posti, non spostarti da solo, ma fatti accompagnare per dividere il carico stressante.
In seguito potrai affrontare queste situazioni da solo avendo già sperimentato in compagnia il tuo disagio.
Questo sistema è forse il più efficace per entrare in modo controllato nella zona di apprendimento.
#3 Cambia prospettiva
L’ignoto non è sempre da temere, a volte può trasformarsi in una potente molla per realizzare cose straordinarie.
Spesso in passato le persone più geniali hanno sfidato l’ignoto, capendo come questo potesse dare loro lo slancio per mettersi in gioco.
Apprezza l’ignoto come se fosse una cosa da conoscere e da esplorare, un mondo nuovo e sconosciuto, non da temere ma da scoprire.
Apprezzare quello che non conosci ti spronerà a guardarti intorno e a non accontentarti più della tua zona di comfort.
#4 Accetta il disagio
Accettare il fatto che uscire dalla zona di comfort comporterà ansia e stress è il primo passo da compiere.
Dobbiamo capire che per crescere, per migliorare e per cambiare la nostra vita è necessario esporsi gradualmente al disagio.
Un po’ alla volta l’ansia si attenuerà e ci troveremo a nostro agio dove prima non lo eravamo.
Dobbiamo quindi accettare che evadere dalla zona di comfort richiederà un pizzico di impegno e di sacrificio.
La vita inizia fuori dalla zona di comfort

Come avrai capito il segreto per uscire dalla propria zona di comfort è quello di mettersi in gioco e di farlo a piccole dosi.
Un minimo di rischio è indispensabile per agire, l’importante è che sia un rischio accettabile, ponderato e gestibile.
Fare amicizia con questo tipo di incognita è fondamentale per non vivere confinati nella propria gabbia mentale.
La strategia ideale è quella di fare qualcosa che ti piace ma di cui hai un po’ di paura, così da rendere l’esperienza divertente e gratificante.
Se hai bisogno di maggiore autostima per uscire dalla tua zona di conforto, scopri il mio percorso per accrescere l’autostima.
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Purtroppo il disagio che si percepisce fuori dalla zona di comfort deve essere affrontato, non c’è modo di aggirarlo. A piccolo passi.
Ottimo articolo!
Grazie Federica!