Essere felici è una scelta quotidiana, vediamo da cosa dipende.

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi.
Charlie Chaplin
Sulla felicità si è detto tutto e il contrario di tutto, ma una delle poche certezze che abbiamo è che ogni essere vivente passa la sua esistenza alla ricerca della felicità.
Un’altra cosa che abbiamo imparato è che la felicità è raggiungibile in diversi modi, spesso molto diversi da quelli che possiamo immaginare.
Molto spesso infatti tendiamo a vedere l’orizzonte della felicità combaciare con quello del così detto successo, quando invece potremmo ottenere le due cose in modo indipendente.
Per fare maggiore chiarezza su questo aspetto, dobbiamo aumentare la nostra consapevolezza: come sempre tutto parte dalla coscienza di noi stessi e del mondo intorno a noi.
A questo scopo ti propongo una parabola incredibile che ti aiuterà a discernere meglio il tuo concetto di felicità.
Buona lettura.
La sconvolgente parabola della felicità consapevole

Sul molo di un piccolo villaggio messicano, un turista americano si ferma e si avvicina a una piccola imbarcazione di un pescatore del posto.
Si complimenta con il pescatore per la qualità del pesce e gli chiede quanto tempo avesse impiegato per pescarlo.
Il pescatore risponde: “Non ho impiegato molto tempo” e il turista: “Ma allora, perché non è stato di più, per pescarne di più?”
Il pescatore messicano gli spiega che quella esigua quantità era esattamente ciò di cui aveva bisogno per soddisfare le esigenze della sua famiglia.
Il turista chiese: “Ma come impiega il resto del suo tempo?” E il pescatore: “Dormo fino a tardi, pesco un po’, gioco con i miei bimbi e faccio la siesta con mia moglie.
La sera vado al villaggio, ritrovo gli amici, beviamo insieme qualcosa, suono la chitarra, canto qualche canzone, e via così, trascorro appieno la vita.”
Allorché il turista fece: “La interrompo subito, sono laureato ad Harvard e posso darle utili suggerimenti su come migliorare.
Prima di tutto dovrebbe pescare più a lungo, ogni giorno di più, così logicamente pescherebbe più pesce.
Il pesce in più lo potrebbe vendere e comprarsi una barca più grossa.
Barca più grossa significa più pesce, più pesce significa più soldi, più soldi più barche.
Potrà permettersi un’intera flotta.
Quindi invece di vendere il pesce all’uomo medio, potrà negoziare direttamente con le industrie della lavorazione del pesce, potrà a suo tempo aprirsene una sua.
In seguito potrà lasciare il villaggio e trasferirsi a Mexico City o a Los Angeles o magari addirittura a New York. Da lì potrà dirigere un’enorme impresa.”
Il pescatore lo interruppe: “Ma per raggiungere questi obiettivi quanto tempo mi ci vorrebbe?”
E il turista: “20, 25 anni forse.
Quindi il pescatore chiese: “E dopo?”
Turista: “Ah dopo, e qui viene il bello, quando i suoi affari avranno raggiunto volumi grandiosi, potrà vendere le azioni e guadagnare miliardi.”
E il pescatore: “Miliardi? E poi?”
“E poi finalmente potrà ritirarsi dagli affari e andare in un piccolo villaggio vicino alla costa, dormire fino a tardi, giocare con i suoi bimbi, pescare un po’ di pesce, fare la siesta, passare le serate con gli amici bevendo qualcosa, suonando la chitarra e trascorrere appieno la vita”.
Hai capito la morale di questa parabola?
Abbiamo già tutto quello che serve per essere felici ma ci lasciamo intortare da chi vuole farci credere che dobbiamo comprare e consumare prodotti di ogni genere.
Proprio come accade per il pescatore che stava già vivendo la vita che l’uomo facoltoso gli prospettava solamente dopo decenni di sacrifici completamente inutili.
Ovviamente non c’è niente di male a consumare prodotti che ci fanno stare bene, la cosa importante è farlo consapevolmente.
Questo consumismo, questa produttività e questa crescita sono veramente un nostro desiderio? E soprattutto sono indispensabili per raggiungere la felicità?
Adesso che abbiamo una visione maggiormente consapevole vediamo 5 semplici abitudini per essere felici.
Essere felici con 5 abitudini

#1 Trova il tuo posto nel mondo
Agire, pensare, organizzare e progettare per noi stessi è una delle più grandi fonti di felicità e allo stesso tempo di gratificazione per gli esseri umani.
Ti è mai capitato di dare indicazioni a un passante o a un turista e sentirti utile e appagato dopo aver dato le giuste dritte?
Dedicarci a qualcosa per noi stessi ci rende felici, specialmente se facendolo stiamo sfruttando le nostre competenze e contemporaneamente stiamo facendo del bene anche a qualcun altro.
Succede perché sentirci veramente utili per le altre persone ci gratifica così tanto che ci rende euforici e sentiamo di far parte del mondo, non come spettatori ma come protagonisti.
Naturalmente ognuno di noi è diverso, ma se ti senti particolarmente bene quando utilizzi una tua competenza per aiutare qualcuno, sei già a metà dell’opera.
Non hai che da sfruttare le tue abilità per aiutare gli altri, per renderti utile oppure per dare vita a un tuo progetto come vedremo nel punto #4.
Insomma, rimboccati le maniche!
#2 Essere felice apprezzando e accettando te stesso

La felicità passa anche dall’accettazione di se stessi, ma attenzione.
Accettare se stessi non significa rassegnarsi ai propri difetti, fare un lavoro che odiamo, accettare un corpo che non ci piace oppure vivere la vita che non augureremo nemmeno al nostro peggior nemico.
Anzi, è l’esatto contrario.
Dobbiamo accettare che c’è qualcosa che non ci piace, qualunque cosa sia: il nostro lavoro, il nostro corpo o il nostro carattere e accettare la sfida del cambiamento.
Dedicarsi al proprio miglioramento personale, se fatto con il giusto spirito e con la giusta strategia (io consiglio sempre la tecnica kaizen), ci rende felici.
Perché ognuno di noi è più felice quando si impegna in un progetto che lo coinvolge e qual è il progetto che più di tutti può coinvolgerci e appassionarci se non dare vita alla migliore versione di noi stessi?
#3 Diventa il protagonista della tua vita

Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo desiderato vivere la vita di qualcun altro o sognato di essere un’altra persona.
Spesso però non desideriamo essere una versione potenziata di noi stessi, ma vorremmo proprio essere una persona differente: un attore famoso, una cantante o talvolta un personaggio di una serie che nemmeno esiste.
Strano vero?
Sogniamo letteralmente a occhi aperti quando desideriamo di più dalla vita senza riuscirci o quando siamo insoddisfatti di qualche aspetto della nostra esistenza.
Il problema è che è molto difficile essere felici se ci rifugiamo in una fantasia dove noi stessi non ci siamo neanche perché veniamo sostituiti da un’altra persona che magari nemmeno esiste.
Senza contare che in questo modo abbassiamo anche la nostra autostima: a tal proposito clicca qui per leggere l’articolo che ho scritto dedicato all’autostima.
Come hai capito quindi, non potremmo mai essere felici sognando vite altrui o rifrugandoci continuamente in mondi alternativi dove noi siamo i super eroi della situazione.
Dobbiamo lasciare andare quel continuo desiderio di interpretare un super eroe e diventare protagonisti della nostra esistenza.
La felicità non si aspetta e non si fantastica: si crea.
#4 Valorizza quello che già possiedi e quello che puoi dare

Ricordi ancora la parabola della felicità e il pescatore che aveva già tutto quello che gli serviva per essere felice?
Ecco, il pescatore era una persona molto consapevole: per questa ragione faceva parlare il giovane laureato dandogli corda.
Era consapevole di stare già vivendo la vita che desiderava, il problema era del giovane laureato, ovvero nostro.
Infatti viviamo una vita complicata dalla tecnologia, dalle città e da tutti i meccanismi e dalle regole con cui siamo obbligati a giocare: la scuola, il lavoro, la moda e le relazioni, ma spesso abbiamo tutto il necessario per essere felici e per rendere felici gli altri.
Non tutti hanno la consapevolezza del pescatore; non per mancanza di intelligenza, ma perché siamo intrappolati in recinti culturali nati molto prima di noi.
Per uscire da questi paletti e aumentare la nostra consapevolezza possiamo fare un semplice esercizio.
Prendi carta e penna e scrivi 5 cose importanti che puoi fare oggi per rendere la tua giornata fantastica, felice e piena di gioia; poi fai una di queste cose subito appena sveglio.
Non si tratta di azioni complicate o costose, ma di cose davvero semplici, vediamo degli esempi.
- Al mattino appena vedi una persona cara abbracciala senza un motivo, ci accorgiamo della loro mancanza solo quando non ci sono più.
- Apprezza il cibo che mangi ringraziando chi l’ha cucinato e comprato, solo 100 anni fa si sognavano le nostre tavole imbandite.
- Dedica del tempo a una tua passione o a un’attività che ti da gioia, il tempo è limitato per tutti noi.
- Organizza un’uscita con un amico che non vedi da tanto tempo ma con cui stai bene, spesso dimentichiamo le persone più importanti.
- Stupisci una persona con una buona azione completamente inaspettata, le azioni spontanee sono le migliori.
Sembrano tutti gesti molto semplici, ma spesso ci facciamo bloccare dal nostro orgoglio, dalle nostre credenze o dal nostro modo di essere, mentre invece potremmo essere felici subito.
#5 Essere felici trovando la pace dei sensi

Esistono due correnti di pensiero: chi afferma che siamo in pace con noi stessi quando siamo felici e chi sostiene che siamo felici solo quando siamo in pace dentro di noi.
La verità è che questi fattori si influenzano uno con l’altro: troviamo la felicità se stiamo bene con noi stessi e viceversa.
Parliamoci chiaro: tu sei in pace con te stesso?
Oppure hai sempre un motivo per arrabbiarti, per sentirti solo, per sentirti inadeguato, frustrato, geloso o stizzito?
In realtà molte volte non siamo felici perché qualcosa dentro di noi non quadra, non ci sentiamo appagati da una relazione o da un’amicizia, il lavoro non ci gratifica o siamo obbligati a passare molto tempo con una persona che non ci va a genio.
In queste situazioni dobbiamo ritrovare la nostra pace interiore conoscendo meglio noi stessi.
- Perché il comportamento di quella persona mi infastidisce? Intacca forse il mio ego?
- Perché mi sento inadeguato? Ho dei problemi con l’autostima?
- Perché sono geloso? La mia vita non mi soddisfa?
Come sempre tutto passa dalla consapevolezza e dalla conoscenza di se stessi.
Puoi scegliere di essere felice ogni secondo

Domandarsi se stiamo vivendo felicemente la nostra esistenza è normale, ognuno di noi prima o poi si interroga sulla propria vita.
Quello che non dobbiamo tralasciare è che la felicità è costituita da alti e bassi continui con costanti riadattamenti: a volte siamo più felici, altre volte meno.
Come abbiamo visto nell’articolo, spesso possiamo decidere se essere felici oppure no, dobbiamo solo lasciare andare la rabbia, la delusione, il rancore e tutti i sentimenti negativi che ci soffocano.
Non lasciarti nemmeno fregare dai guru della felicità facendo paragoni inutili.
Molti di costoro sembrano avere una vita perfetta e dispensano moltissimi consigli sulla felicità quasi come se non avessero altro da fare nella vita.
Ma siamo essere umani.
È normale essere infelici o provare rabbia e frustrazione, ogni sentimento è parte della vita e va accettato piuttosto che demonizzato, anzi, talvolta è proprio l’infelicità momentanea che ci fa apprezzare maggiormente i nostri momenti di gioia.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto, se è così, condividilo nel tuo social network preferito, potrebbe cambiare la vita di qualcuno!
Ottima lezione.
Come potrei avere l’articolo in portoghese?
Ciao Pietro, io non sono in grado di aiutarti, potresti provare un traduttore automatico oppure affidarti a un professionista.
Molto bello e ricco di spunti per una crescita sana (non si è mai troppo grandi per crescere).
Grazie per il tuo lavoro attento semplice ma incisivo.
Grazie Maria Giovanna, sono molto contento che l’articolo ti sia piaciuto.