Come stare bene con se stessi con 3 passi non convenzionali.

Accetta te stesso, ama te stesso e continua ad andare avanti. Se vuoi volare, devi rinunciare a ciò che ti appesantisce.
Roy T. Bennett
Sentirsi bene con se stessi significa in primo luogo accettarsi, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista caratteriale.
Ma attenzione.
Accettarsi non significa rassegnarci a quello che siamo, ma, se lo riteniamo opportuno, accettare la sfida del cambiamento (ne riparleremo più avanti nell’articolo).
Infatti se nasciamo stupidi non dobbiamo certo rassegnarci a passare tutta la vita da idioti, anzi, è segno di maturità e di intelligenza provare a cambiare.
Sul blog trovi moltissimi articoli dedicati a come cambiare la propria vita e a come migliorarsi, ma prima di ogni altra cosa dobbiamo stare bene con noi stessi nel momento presente.
Per farlo ho identificato 3 passaggi concreti per raggiungere questo obiettivo.
3 step vitali per stare bene con se stessi

#1 Sii consapevole di te stesso e pratica l’accettazione
Consapevolezza: il tema che più di tutti mi è caro e di cui parlo spesso sul blog (cliccando qui trovi tutti gli articoli dedicati a questo argomento).
Ma cosa c’entra la consapevolezza quando si parla di stare bene con se stessi?
La consapevolezza c’entra sempre.
Essere consapevoli di noi stessi è un prerequisito vitale per quasi tutto nella vita, ovviamente se vogliamo agire con una mente illuminata.
In questo caso significa conoscere chi siamo e dove vogliamo andare.
Perché non sapere chi siamo e qual è la nostra meta ci fa stare male con noi stessi, ma prima ancora di stabilire una meta dobbiamo accettarci.
Vedremo meglio questo aspetto nel terzo punto.
Prima dobbiamo fare chiarezza sulla parola accettazione che spesso viene confusa con un’altra parola dal significato meno positivo.
Rassegnazione.
Accettare non significa rassegnarsi, ma comprendere il perché delle cose e accettare che sono così.
Ti sembra che non ci sia differenza?
Ecco un esempio lampante che sperimentiamo tutti quanti ogni giorno e che rende evidente la differenza tra queste due parole: pensiamo alla morte (ne ho parlato anche nelle mie lezioni di vita).
Prima o poi tutti dovremmo affrontare questo momento, non solo per quanto riguarda noi stessi ma anche per quanto riguarda le persone a noi vicine.
Che ci piaccia oppure no, si muore: magari non ci diverte pensarci spesso, ma è così (faccio comunque presente che molti scienziati stanno cercando un modo per prolungare la vita a un tempo indeterminato).
Se ci rassegniamo a questa constatazione potremmo stare sotto le coperte tutti i giorni, arresi e sconfortati dal nostro destino.
Ma se applichiamo l’accettazione diventiamo consapevoli della morte, la accettiamo e possiamo agire nel tempo che ci viene concesso.
Anzi, se siamo realmente consapevoli di questa evidenza possiamo sfruttare al massimo la nostra esistenza.
E in misure diverse lo facciamo tutti: tutti noi viviamo la nostra vita accettando che un giorno finirà.
Chiara la differenza?
Stare bene con se stessi significa anche essere in grado di accettarsi e di accettare quello che non possiamo controllare per guardare oltre, proprio come accade con la morte.
Se guardiamo oltre la morte vediamo la vita.
Per praticare l’accettazione possiamo scrivere una piccola lista delle cose che volenti o nolenti dobbiamo accettare: prendi carta e penna e riscrivi queste parole.
- Accetto la morte, perché essa fa parte della vita
- Accetto che non posso controllare le altre persone e il loro comportamento
- Accetto che le cose non possono andare sempre come desidero
- Accetto di non sentirmi sicuro di me stesso
- Accetto …
Continua a scrivere la tua lista per accettare quello che in questo momento non ti fa stare bene con te stesso, qualunque cosa si tratti.
Ricordati che accettare non significa rassegnarsi, dobbiamo solo riconoscere la realtà, dopo di che passiamo al prossimo punto.
#2 Stare bene con se stessi abbandonando tutto il resto

Quando ho pubblicato l’articolo inerente la pace interiore, ho scritto che prima di cercare qualcosa che ci doni la calma interiore, dobbiamo focalizzarci su lasciare andare qualcosa.
Questo qualcosa può essere rappresentato da molti concetti: un errore, un rimpianto, una difficoltà, una persona, una credenza, una sensazione, un ladro di energia o un rimorso.
Sostanzialmente si tratta di abbandonare quel qualcosa che si trova nel nostro passato ma che ancora adesso ci portiamo dietro, magari a distanza di molti anni.
Il primo passo è identificare questa cosa.
Magari non è così facile ammettere a se stessi di aver fatto la scelta sbagliata o di aver creduto vere delle falsità.
Infatti non ci piace ammettere i nostri errori: ma non abbiamo scelta.
Senza questa prima ammissione non potremmo mai stare bene con noi stessi.
Spesso si tratta di qualcosa che ci ronza in testa molte volte durante la giornata, altre volte si tratta di qualcosa che naviga nei mari del nostro inconscio da molto tempo.
Per capire quali sono queste zavorre possiamo porci delle domande.
- Quali annotazioni provocano in me rabbia e risentimento?
- Quale sentimento mi da più fastidio?
- A causa di cosa vado a letto insoddisfatto ogni sera?
Una volta identificati queste ancore dobbiamo lasciarle andare.
Come?
Dobbiamo provare per un attimo a dividere in due parti la nostra personalità: se ad esempio stiamo rodendo per una scelta sbagliata fatta anni fa, pensa che ad aver commesso un errore è stato un tuo io passato.
Non tu, o meglio, non il tuo attuale te stesso.
Pensaci bene: adesso rifaresti quell’errore o quella scelta? No?
Allora non sei tu ad aver sbagliato, ma la versione precedente di te stesso: questo modo di vedere le cose è molto rassicurante e ci aiuta a pensare in modo positivo per il futuro.
Perché nel momento in cui abbiamo la consapevolezza (ricordi l’importanza della consapevolezza vista nel primo punto?) di quello che abbiamo sbagliato e riusciamo ad accettarlo, significa che già oggi agiremo in modo differente, perché siamo più maturi, migliori e superiori.
Una volta aumentata la nostra consapevolezza, praticata l’accettazione e abbandonato il nostro passato, c’è solo più un passo da fare.
#3 Riscopri come stare bene dentro

Come dicevo nel primo punto, scoprire chi siamo e dove stiamo andando è vitale per stare bene con se stessi interiormente.
Ma come fare?
Questo terzo punto è un vero e proprio eserciziario sulla crescita personale che ci permetterà di stare bene con noi stessi grazie alla consapevolezza.
Prendi carta e penna e rispondi per iscritto a queste domande.
- Scrivi 5 cose per cui pensi di meritare di stare bene con te stesso (ad esempio perché sei altruista, gentile, affabile)
- Scrivi 5 cose per cui pensi di non meritare di stare bene con te stesso (ad esempio per come ti sei comportato con una persona o perché alzi la voce troppo spesso)
Andiamo avanti.
- Scrivi 3 cose per cui oggi provi gratitudine (ad esempio per aver ricevuto un complimento o per aver consumato frutta fresca)
- Scrivi 3 cose per cui provi rabbia (ad esempio per come si comporta un collega di lavoro)
Procediamo ancora oltre.
- Scrivi 5 attività che ti fanno sentire bene con te stesso (ad esempio fare attività fisica o guardare un buon film)
- Scrivi 5 attività che non ti fanno stare bene con te stesso (ad esempio andare in posta o fare la coda per il parcheggio)
Infine le ultime due.
- Scrivi 3 momenti in cui oggi non sei stato bene con te stesso (ad esempio mentre cucinavi o quando ridevi con una persona cara)
- Scrivi 3 momenti in cui oggi non sei stato bene con te stesso (ad esempio mentre guidavi o mentre parlavi con qualcuno)
A questo punto prova a rileggere con calma le risposte che hai dato per cercare incongruenze, contraddizioni o controsensi dentro te stesso.
Ogni contraddizione che troverai e che risolverai, sarà il tuo appiglio per stare bene con te stesso.
Consigli per stare bene con se stessi

Quelli che abbiamo visto erano i 3 passi per stare bene con se stessi in modo progressivo e lavorando sulla propria consapevolezza in modo pratico.
Tuttavia esistono anche altri accorgimenti da tenere sempre a mente ogni giorno.
- Sviluppa un atteggiamento positivo (o meglio prepositivo)
- Abbandona le credenze depotenzianti e le profezie che si auto adempiono
- Vivi esperienze che ti formano come persona (puoi scegliere tra le 5 cose da fare assolutamente nella vita)
- Apri la tua mente al cambiamento (cliccando qui trovi una lista di film che aprono la mente)
- Scrivi un diario della gratitudine
- Sviluppa l’indipendenza emotiva
- Impara ad amare te stesso
- Sviluppa un’autostima vera
- Dai meno importanza al giudizio degli altri
- Sii flessibile di mentalità
- Accetta il tuo corpo, il tuo carattere e la tua personalità
- Non paragonarti agli altri
- Sfrutta l’incredibile opportunità del Diario di scoperta di sé
- Lascia andare le tue zavorre
- Evita di giudicare continuamente te stesso e gli altri
- Accetta sia le belle giornate sia quelle brutte
- Non appesantire il tuo ego (cliccando qui trovi l’articolo per ricalibrarlo)
- Scrivi un diario della gratitudine
- Pratica l’introspezione
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