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La maledizione del successo nel mondo contemporaneo

Autore dell’articolo: Valerio

Articolo dedicato alla maledizione del successo contemporaneo: essere ricchi.

Ragazza sulle foglie secche

Colui che segue la folla, non andrà mai più lontano della folla.

Albert Einstein

Scrivo questo articolo sulla maledizione del successo, quasi come seguito spirituale dell’articolo sulle differenze tra piagnone e persona vincente.

Metto immediatamente in chiaro due cose, prima di essere frainteso:

  1. Quando parlo di ricchezza, intendo sia quella materiale (il vile denaro) sia quella dentro di noi.
  2. Quando parlo di benessere, cultura, soldi e sport, non intendo affermare che io sono tutte le cose che leggerai.

Detto questo, vediamo quali sono le maledizioni di avere successo.

La maledizione di avere successo

La maledizione del successo

Se sei ricco dentro ti odiano perché …

Diciamocelo, ormai si fa più bella figura a essere dei rozzi ignoranti piuttosto che essere svegli e volenterosi; quando mostri un minimo di giudizio, buon senso e positività, la massa non lo vuole.

La massa vuole sentirsi dire che va tutto male per colpa del politico, della vita, della natura, degli istinti, della fame nel mondo o del barbone che toglie soldi dal mercato.

Spesso mi viene posta la domanda di rito che ormai vuol dire più poco: come va? Come stai? Oppure da noi a Torino: com’è?

Generalmente sono una persona molto allegra e sovente rispondo: “Alla grande!” e ricevo tre tipi di sguardi.

  • Lo sguardo sbigottito. Vengo scrutato in questo modo da chi pensa che stia scherzando, perché ovviamente per loro va tutto male, impossibile che vada bene per gli altri.
  • Lo sguardo indagatore. Queste persone mi guardano come per dire: come mai oggi va bene? Avrà vinto al Lotto oppure sarà scampato a un incidente aereo. L’opzione che la persona stia bene con se stessa non rientra nemmeno tra le possibilità.

Per fortuna, di rado, ricevo un altro tipo di reazione.

  • Lo sguardo sorridente. Generalmente dispensato da persone allegre, che vedono la vita in modo positivo ma non per questo falsato. Sono persone che sanno che al mondo c’è sia la felicità sia il dolore, ma la sofferenza è uno stimolo per fare meglio, non per lamentarsi.

La massa adora chi le dice quello che vuole sentirsi dire.

Adora ascoltare tutti i telegiornali e leggere la cronaca nera, vuole continuare a ripetersi che una volta era meglio, che non c’è più democrazia, non c’è più privacy, non c’è più religione e per inserire un altro luogo comune, non ci sono più le mezze stagioni.

La massa vive di lamentele e di luoghi comuni.

Se sei ricco fuori non ti considerano perché …

Se hai avuto la capacità di mettere qualche soldo da parte o riesci a farti da solo, vieni visto come un malfattore da evitare.

Puoi far notare di essere partito con le stesse basi di chiunque: la scuola, un lavoro schiavizzante e mal pagato, ma di essere riuscito a liberarti, non importa.

Tu sei un ricco e chi ti giudica no, quindi, sei solo un riccone maledettamente fortunato che sta meglio.

Queste persone non concepiranno mai che con la stessa base di partenza, altri individui siano riusciti a ottenere di più.

Ottenere di più, vuoi forse per intelligenza, gestione del tempo, efficacia, o anche per un pizzico di fortuna e follia ovviamente, ci mancherebbe.

Tuttavia la massa non può accettare di essere meno intelligente, meno efficace, meno capace, non può accettare di essere meno.

Queste persone preferiscono buttare all’esterno qualsiasi responsabilità, preferiscono sentirsi schiave di un sistema o eternamente sfortunate piuttosto che accettare la loro responsabilità e provare a migliorarsi.

Lo dico per esperienze osservate su altre persone, non su me stesso; persone molto intelligenti, sveglie e soprattutto con molta voglia di fare e di costruire.

Se sei in forma ti ostracizzano perché …

Se sei in forma non è perché fai attività fisica da quando hai 8 anni, cerchi di nutrirti meglio che puoi, concedendoti anche diversi sgarri.

Per la massa sei in forma perché hai la genetica, ovvero sei stato maledettamente fortunato, per la massa questo è tutto.

Secondo la massa, la genetica ti fa essere muscoloso, magro, attivo, tonico, pieno di energie, sorridente, positivo e riposato, per la massa è solo per via della genetica.

La massa non può ammettere che sudando si ottengono risultati (e non parlo solo di tonicità), meglio pensare e dire che hai la fortuna di avere la genetica, così è libera di continuare a guardare Alta Infedeltà in TV.

La massa non vuole prendersi nessuna responsabilità, preferisce credere di non avere il controllo su niente, così sarà “libera” di non occuparsi del proprio benessere e di continuare a lamentarsi.

La massa venera gli alcolizzati con la così detta pancia da birra perché forniscono loro un’ulteriore scusa per non agire.

Siamo infatti sommersi da uomini che sembrano incinti e talvolta si ha il dubbio se si debba lasciargli il posto sui mezzi pubblici.

Persone che si vantano del proprio grasso addominale causato dalla birra come se fosse uno status simbol di cui essere orgogliosi, coloro che invece fanno sacrifici impensabili per gli altri e che curano il proprio corpo vengono automaticamente etichettati come superficiali.

Con questo articolo non voglio dire che viviamo in un mondo pienamente meritocratico, ma se vuoi ottenere di più, devi lavorare di più o al limite meglio.

È ovvio che esistono i calci in “parola irriferibile”, la fortuna e le idee, ciò non toglie che possiamo prendere in mano quello che si trova nella nostra sfera di influenza.

Prendere in mano la nostra vita, lì dove abbiamo il 100% del controllo, non occupandoci di lamentarci per le aree che non possiamo controllare, al massimo ci riflettiamo e ci ragioniamo.

Possiamo decidere di smettere di lamentarci come la massa, smettere di attribuire i risultati degli altri solamente alla fortuna o al DNA e accettare che lavorando si può fare meglio.

Sono stato volutamente un po’ cattivo e tagliente, ho calcato la mano in modo semi serio su alcuni stereotipi, non per accusare ma per scuotere un po’ la mente di chi vive in una bolla chiamata massa.

Produrre per ottenere; basta pensare come la massa.

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Commenti:

  1. Maria ha scritto:

    Mi piacciono molto i tuoi articoli. Grazie.

    Rispondi
    • Valerio ha scritto:

      Grazie a te Maria per l’apprezzamento.

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