Monologhi sulla vita: vediamo i 7 monologhi più istruttivi e impattanti trasmessi sul grande schermo.

La comunicazione parte non dalla bocca che parla ma dall’orecchio che ascolta.
Anonimo
Quando leggiamo la parola monologo immaginiamo una noiosissima lezione sulla vita o un discorso lungo e inutile che dobbiamo forzatamente ascoltare.
La realtà però è diversa, infatti esistono numerosi monologhi che vale la pena ascoltare attentamente.
Gli stimoli per aumentare la propria consapevolezza possono essere tanti e in questo articolo userò 7 monologhi sull’esistenza che fanno davvero riflettere e pensare.
Se hai la possibilità ti consiglio di vedere il video di ogni monologo, magari uno al giorno, altrimenti puoi comodamente leggere la trascrizione.
7 monologhi sulla vita e sul successo

#1 Il Curioso caso di Benjamin Button
Per quello che vale, non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere.
Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi
Puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo
Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio
Spero che tu viva tutto al meglio.
Spero che tu possa vedere cose sorprendenti.
Spero che tu possa avere emozioni sempre nuove.
Spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi.
Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vitaE se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.
#2 Monologo sulla morte di Patch Adams
Cos’ha la morte che non va? Di cosa abbiamo così mortalmente paura?
Perché non trattare la morte con un po’ di umanità e dignità e decenza e Dio non voglia persino di umorismo.
Signori il vero nemico non è la morte, vogliamo combattere le malattie? Combattiamo la più terribile di tutte: l’indifferenza.
Nelle vostre aule ho assistito a disquisizioni sul transfert e la distanza professionale.
Il transfert è inevitabile signori. Ogni essere umano ha un impatto su di un altro. Perché vogliamo evitarlo nel rapporto paziente-medico?
È sbagliato quello che insegnate nelle vostre lezioni. La missione di un medico non dev’essere solo prevenire la morte, ma anche migliorare la qualità della vita.
Ecco perché se si cura una malattia si vince o si perde, se si cura una persona vi garantisco che in quel caso si vince, qualunque esito abbia la terapia.
Qui vedo oggi un’aula piena di studenti di medicina: non lasciatevi anestetizzare, non lasciatevi intorpidire di fronte al miracolo della vita, vivete sempre con stupore il glorioso meccanismo del corpo umano.
Questo dev’essere il fulcro dei vostri studi e non la caccia ai voti, che non vi daranno alcuna idea di che tipo di medico potrete diventare.
E non aspettate che sia impossibile riacquistare la vostra umanità, sviluppate subito la capacità di comunicare, parlate con gli estranei, con gli amici, con chi sbaglia numero, con chi vi capita.
#3 Ecco perché hai fallito – Guerre stellari
“Ora non la tireremo più fuori.”
“Così sicuro sei tu? Sempre per te non può essere fatto, tu non senti ciò che dico.”
“Maestro, spostare delle pietre è una cosa, questo è del tutto diverso.”
“No, non diverso, solo diverso in tua mente. Devi disimparare ciò che hai imparato.”
“D’accordo ci proverò.”
“No, provare no, fare o non fare, non c’è provare.”
“Non ci riesco, è troppo grossa.”
“La grandezza non conta, guarda me, giudichi forse me dalla grandezza? Non dovresti farlo infatti perché mio alleato è la forza ed un potente alleato essa è, la vita essa crea ed accresce, la sua energia ci circonda e ci lega, illuminati noi siamo non questa materia grezza. Tu devi sentire la forza intorno a te, qui fra te, me, l’albero, la pietra, dovunque. Si, anche tra la terra e la nave.”
“Vuoi l’impossibile.”
“Non posso crederci.”
“Ecco perché hai fallito.”
#4 Monologo sulla vita di Robin Williams – Will Hunting genio ribelle
Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti: Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero?
Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto, mai visto.
Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta, ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici.
Sei uno tosto.
E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? Ancora una volta sulla breccia cari amici?… Ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto.
Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile, non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell’inferno.
Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro.
Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine “orario delle visite” non si applica a te.
Non sai cos’è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso; dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto.
Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto per la paura. Ma sei un genio Will, chi lo nega questo? Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo?
Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti?
Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa, non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo.
A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo vero campione?
Sei terrorizzato da quello che diresti.
#5 La volontà è tutto – Batman Begins
“Hai imparato a seppellire il rimorso sotto la collera, ti insegnerò ad affrontarlo e ad accettare la verità.
Sai combattere contro sei uomini, noi ti insegneremo a fronteggiarne seicento.
Tu sai come sparire, noi ti insegneremo come si fa a diventare invisibile.
Il ninja sa che l’invisibilità è una questione di pazienza e di agilità.
Studia sempre il terreno di scontro.
Il ninjutsu prevede l’impiego di polveri esplosive.”“Come armi?”
“O come diversivo, la teatralità e l’inganno sono strumenti potenti, devi diventare più che un uomo agli occhi del tuo avversario.”
“Chi è?”
“Era un contadino finché non ha rubato la terra del suo confinante diventando un assassino, ora è un prigioniero.”
“E quindi che cosa lo aspetta?”
“Giustizia, il crimine non può essere tollerato. I delinquenti sguazzano nella comprensiva indulgenza della nostra società.
“La morte dei tuoi genitori non fu colpa tua. Fu colpa di tuo padre. La tua collera non cambia il fatto che rinunciò ad agire.”
“Quell’uomo era armato.”
“Avrebbe fermato te?”
“Io sono addestrato.”
“L’addestramento è niente, la volontà è tutto. La volontà di agire.”
#6 C’era tutto, tranne la fine – La leggenda del pianista sull’oceano
Tutta quella città, non si riusciva a vederne la fine. La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
Era tutto molto bello su quella scaletta e io ero grande, con quel bel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi che sarei sceso, non c’era problema.Non è quello che vidi che mi fermò Max.
È quello che non vidi. Puoi capirlo?
Quello che non vidi. In tutta quella sterminata città c’era tutto tranne la fine.
C’era tutto, ma non c’era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello, la fine del mondo.Tu pensa un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono ottantotto e su questo nessuno può fregarti.
Non sono infiniti loro. Tu sei infinito e dentro quegli ottantotto tasti la musica che puoi fare è infinita.
Questo a me piace. In questo posso vivere.Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti che non finiscono mai, e questa è la verità che non finiscono mai, quella tastiera è infinita.
Ma se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare.
Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche soltanto le strade ce n’erano a migliaia, ma dimmelo come fate voi altri laggiù a sceglierne una?
A scegliere una donna?
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire?Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n’è.
Ma non avete paura, voi di finire in mille pezzi solo a pensarla quell’enormità? Solo a pensarla, a viverla?Io ci sono nato su questa nave. E vedi anche qui il mondo passava, ma a non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave tra una prua e una poppa.
Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato a vivere in questo modo.La terra, è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella. È un viaggio troppo lungo. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.
Non scenderò dalla nave. Al massimo posso scendere dalla mia vita, in fin dei conti è come se non fossi mai nato. Sei tu l’eccezione Max, solo tu sai che sono qui, e sei una minoranza, non ti resta che adeguarti.
Perdonami amico mio, ma io non scenderò.
#7 Big Kahuna – Monologo sulla vita
Goditi potere e bellezza della tua gioventù.
Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi.
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa’ una cosa, ogni giorno che sei spaventato.
Canta.Non esser crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perdere tempo con l’invidia.
A volte sei in testa.
A volte resti indietro.
La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa.Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco, ancora non lo sanno.Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.
Le tue scelte sono scommesse.
Come quelle di chiunque altro.Goditi il tuo corpo.
Usalo in tutti i modi che puoi.
Senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
È il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla.
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza.
Ti faranno solo sentire orrendo.Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.Renditi conto che gli amici vanno e vengono.
Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant’anni sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.Ma accetta il consiglio per questa volta.
Monologhi sull’esistenza interessanti

Questi 7 che abbiamo visto sono i monologhi sulla vita più interessanti e stimolanti che conosco.
Ovviamente ogni monologo rappresenta il punto di vista del suo autore e mai si prefigge di essere una verità da accettare con la forza.
Come ripeto spesso però, sporcarci e contaminarci con più punti di vista, anche in contrasto tra di loro, ci permette di arricchire il nostro personale punto di osservazione e chissà, magari un giorno, di redigere il monologo che racchiude quello che abbiamo imparato nella nostra vita.
Adesso puoi usare i commenti qui sotto per dirmi qual è il tuo monologo preferito o per rendere pubblico il tuo discorso personale e ricordati di iscriverti al blog per non perdere i contenuti riservati agli iscritti.
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