
L’innovazione è l’abilità di vedere il cambiamento come un’opportunità, non una minaccia.
Anonimo
Nell’articolo sui modi di dire da cancellare ti ho parlato di quei detti popolari che tendono ad abbassare il livello della nostra vita e del nostro pensiero.
In questo articolo invece mi concentrerò sui modi di dire che danneggiano la nostra sfera lavorativa.
Nella mia esperienza in ambito lavorativo ho trovato moltissime frasi ripetute allo sfinimento che costituiscono un modo di pensare e talvolta quasi una corrente filosofica personale e che sono, dati alla mano, delle convinzioni limitanti per chi sceglie di crederci.
Vediamo quindi i 4 modi di dire che avvelenano il tuo lavoro che, se abbandonati, possono farti fare un salto di qualità.
4 modi di dire che infangano la sfera lavorativa

#1 Si è sempre fatto così
Questa frase l’ho sentita molto spesso e quasi sempre viene pronunciata da persone un po’ avanti con gli anni o da imprenditori e lavoratori molto tradizionali.
Solitamente quando un processo produttivo funziona non c’è motivo di cambiarlo.
Tuttavia quando il lavoro va male e si propongono nuove soluzioni ai problemi oppure nuove opportunità, alcune persone tendono a dire che le cose si sono sempre fatte in un certo modo, sotto intendendo che se hanno funzionato in passato, torneranno a funzionare, perché devono funzionare.
Un altro modo di dire che viaggia in parallelo e che sento spesso è che “una volta si faceva così”.
Lasciami dire che se nel tuo lavoro sei in difficoltà e dici o senti spesso una di queste due frasi, forse è il caso di rivalutare la tua condizione.
Al mercato non gliene frega nulla di come tu hai sempre fatto, non importa a nessuno se secondo te un processo che ha funzionato in passato deve funzionare anche adesso perché non hai intenzione di cambiare.
L’universo procederà ugualmente e se tu rimarrai ancorato a sistemi che oggi evidentemente non funzionano più, finirai spietatamente fuori dal mercato.
L’adattamento è la chiave della sopravvivenza.
#2 Poi vediamo …

Questa frase viene spesso pronunciata anche nella vita di tutti i giorni, magari quando vogliamo procrastinare oppure quando davvero non abbiamo abbastanza informazioni per prendere decisioni sensate.
Se nella vita talvolta possiamo procedere con maggiore tranquillità, nel lavoro, dove tutto si muove più velocemente, bisogna stare attenti a non darci un contentino rapido con questa frase fatta.
In un periodo storico dove automazione e robotica portano via sempre maggiori posti di lavoro, restare fermi pensando “poi vediamo” è quanto meno deleterio per il nostro business.
#3 Scioperiamo: tutti in piazza!

Questo atteggiamento è un vero e proprio suicidio lavorativo.
Non possiamo pretendere di fare sempre le stesse cose senza innovare e pensare che se arriverà qualcuno a fare il nostro stesso lavoro in modo più efficiente, boicottarlo scioperando o facendo petizioni: se non abbiamo innovato la colpa è nostra.
E’ un po’ come se prima dell’arrivo dell’iPhone, la Nokia, che da anni era leader del mercato, avesse manifestato contro Steve Jobs per aver inventato un prodotto migliore e maggiormente performante.
Ci sono aziende che essendo state incapaci di innovare e di dare valore ai loro clienti, cercano di boicottare le aziende altrui, le persone e gli individui che sono stati più bravi o magari più intelligenti.
Se pensi che ti basterà scioperare per avere un aiutino esterno perché non sei stato in grado di rinnovare il tuo business, migliorarlo o innovarlo, ti sbagli.
Chi offre un servizio migliore del tuo riuscirà comunque a emergere e tu cadrai sempre più in basso.
Spendi quindi le tue energie e le tue risorse per sviluppare il tuo business invece di andare in piazza come un pecorone in mezzo alla massa.
Se ti senti un ingranaggio in mezzo a un meccanismo che non puoi controllare, esci e crea tu il tuo lavoro.
Questo non esclude che talune manifestazioni sostengano valori condivisibili e assolutamente corretti.
#4 Tanto c’è la crisi

Questa frase fatta è pronunciata specialmente da giovani che devono palesare una scusa perché non riescono a trovare un lavoro.
Guarda caso la scusa è sempre esterna, dunque incontrollabile.
Le giustificazioni che sento non sono mai interne del tipo:
- Devo formarmi maggiormente
- Mi occorre questo titolo di studio
- Devo migliorare il mio curriculum e le modalità con cui lo invio
La scusa della crisi economica è la più gettonata perché è perfetta, nessuno oserebbe dire che non è vero che c’è la crisi, ed è un pretesto che può utilizzare chiunque perché tanto è un problema globale che ci colpisce tutti.
Se stai adottando questa giustificazione sappi che ci sarà sempre una crisi in corso, aspettare tempi migliori non ti porterà da nessuna parte, la storia ci ha insegnato che ogni epoca ha i suoi problemi e i suoi vantaggi.
Non puoi aspettare il giorno perfetto dove tutti i giornali titoleranno: “la crisi è finita ora diventeremo tutti ricchi“, è folle pensare una cosa del genere.
Una qualunque crisi, difficoltà o instabilità ci sarà sempre, chi riesce a portare alle stelle il proprio lavoro lo fa indipendentemente dalla crisi, è abituato a navigare in questo fango.
La crisi economica è una motivazione per innovare e per fare meglio, non per lamentarsi come fa la massa.
Prova a ragionare in modo diverso: è vero, ci sono lavori che stanno morendo a causa della crisi, ma le aziende che invece nello stesso periodo riescono non solo a sopravvivere ma anche a migliorare, come fanno?
Lo sappiamo che i media preferiscono parlare delle aziende che chiudono invece di quelle che raggiungono risultati strabilianti, ma tu non segui la massa giusto?
Ricapitolando
- Evita di andare in piazza come un pecorone che non ha di meglio da fare
- Se necessario esci dagli ingranaggi che ti limitano (cliccando qui trovi l’articolo sulla libertà finanziaria)
- La crisi esiste ma non usarla come scusa per qualunque cosa
- Valuta subito eventuali miglioramenti per il tuo lavoro, non aspettare
- Se le cose non funzionano come una volta, innova
- Al mercato non frega nulla di come secondo te dovrebbe funzionare
Questi sono i 4 atteggiamenti riassunti in una frase fatta che affossano non solo gli imprenditori, ma anche i lavoratori dipendenti.
Come sempre se vuoi dire la tua usa i commenti qui sotto.
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